zuppa di saraceno e lenticchie

ZUPPA DI SARACENO E LENTICCHIE – FOTOGRAFIE DI ALESSANDRO ARNABOLDI

Un paio di settimane fa ho visto uno speciale riferito alla cucina vegetariana. Un inserto della trasmissione della LA7, “di martedì” in onda appunto al martedì. Lo hanno intitolato “il lusso nel piatto”.

Sono rimasta inorridita, allibita ma soprattutto offesa. Le immagini, il messaggio e quanto riportato era davvero denigrante, di cattivo gusto, squallido ed imbarazzante e mi ha fatto davvero arrabbiare.

Il vero lusso sta nell’intelligenza e nell’educazione e questo servizio non era privo di entrambe. Situazioni del genere, oltre a non fare informazione, servono solo a istigare il falso e comune pregiudizio che i vegetariani siano delle sette.  Da una parte frikkettoni, figli dei fiori e con la testa fra le nuvole, pieni di ideali e poca sostanza. Dall’altra, il vegano elitario, ricercato e benestante  che di conseguenza si può permettere gusti e stili di vita costosi. Nulla di più sbagliato. Con questi servizi si creano distanze, allontanando dalla verità e incentivando contrasti.

La chiave è sempre la tolleranza e la verità è la via di mezzo di questi due antipodi. La tolleranza dovrebbe essere un requisito a prescindere, in tutte le culture, società, gruppi di individui e in tutti i rapporti. Le persone vegetariane, o vegane, sono come tutte le altre; hanno lavori normali e fanno cose normali. Hanno però una sensibilità forse più acuta e un atteggiamento commiserevole e compassionevole verso tutte le forme di vita. La cucina vegana, o uno stile di vita tale, non è esclusivo e costoso. Non tutti sono attivisti un po’ arrabbiati, divisi in fazioni, che allontanano gli altri dal principio più vero.

Io credo fortemente che siamo quello che mangiamo e ciò che mangiamo condiziona i nostri pensieri, le nostre azioni e ciò che siamo.

Credo che dobbiamo essere sempre per primi l’esempio che cerchiamo negli altri e cercare di essere sempre la migliore versione di noi stessi, con le nostre azioni e le nostre parole. Solo così potremo essere veri ed autentici. E non c’era nulla di autentico in quello che ho visto. Solo volgarità, falsità e mancanza di rispetto, lontano da quello che sono e, da vegana, non mi ritrovo per nulla.

La vera ricchezza non sono i bagni esclusivi, i piatti dei ristoranti stellati, manicaretti costosi per gli animali, soggiorni in luoghi selettivi.

La vera ricchezza sta nella semplicità, come una zuppa fumante di lenticchie e grano saraceno.

 

zuppa di saraceno e lenticchie

zuppa di saraceno e lenticchie

Zuppa di saraceno e lenticchie

 

Ingredienti per 6 persone:

500 gr di grano saraceno

100 gr di piselli spezzati

200 gr di lenticchie di Castelluccio

2 carote

1 piccolo porro

1 gamba di sedano

2 foglie di alloro

qualche foglia di salvia

olio, sale e pepe

zuppa di saraceno e lenticchie

zuppa di saraceno e lenticchie

Procedimento:

Sciacquare abbondantemente il grano saraceno. Mettere in ammollo per un paio d’ore i piselli spezzati. Tagliare a cubetti regolari le carote, dopo averle pelate e pulite. Tagliare a julienne il sedano ed il porro. Far appassire il porro, con il sedano, in tre cucchiai di olio extra vergine di oliva, profumando con l’alloro e la salvia. Unire le carote e far rosolare a fuoco vivace per alcuni minuti. Aggiungere il grano saraceno, le lenticchie e i piselli scolati. Mescolare bene e far insaporire, aggiungendo un pizzico di sale e di pepe. Coprire con abbondante acqua, fino a superare tutti gli ingredienti di un paio di centimetri, e abbassare la fiamma coprendo con il coperchio. Lasciar cuocere lentamente per circa 1 ora e mezza, verificando che la minestra non assorbi completamente il liquido di cottura e non si asciughi.

A fine cottura condire con un trito di porro e salvia freschi, olio extra vergine di oliva a crudo e servire.

Buon appetito!

 

Tempi di preparazione:

2 ore circa più l’ammollo dei piselli

 

Nb. A fine cottura unite un cucchiaio di miso, io ho usato quello delicato di ceci, per rendere ancora più gustosa questa zuppa. Anche in questo caso ho cotto la minestra nel paiolo di terracotta nuovo. E’ rimasta cremosa e davvero corroborante.

 

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