zuppa di pane con verza e funghi

ZUPPA DI PANE CON VERZA E FUNGHI – FOTOGRAFIE DI ALESSANDRO ARNABOLDI

 

Questa settimana appena trascorsa è stata davvero intensa. Un freddo incredibile, di quelli che ti tagliano la faccia. Eppure io speravo che la primavera fosse davvero alle porte. Il gelo, o gelicidio come lo hanno chiamato al telegiornale, ha fatto davvero capolino e non mi aspettavo che fosse così rigido. Di solito, dopo il mio compleanno inizio a vedere la bella stagione comparire, in un crescendo di sole e temperatura dove la natura torna a sbocciare.

Forse, questo tempo così grigio rispecchia quello che è il mio stato d’animo attuale. Un po’ grigio.

Lunedì scorso, sono andata di primo mattino al supermercato per fare la spesa degli ingredienti che mi mancavano per portare avanti le preparazioni che avrei poi presentato il pomeriggio al corso sul tempeh alla Joia Academy. Mentre ero completamente persa nei miei pensieri, immaginando cosa avrei potuto fare al posto delle barbabietole fermentate che in quel momento non trovavo, non mi sono accorta di due balordi che si dirigevano verso di me. Assorta nel telefonino, a riguarda la ricetta cercando ispirazione, mi hanno colta impreparata. Tutto è successo in pochissimi secondi. Ed è stato un vortice. Mi hanno spintonato e strattonato, forse per portarmi via la borsa ma  senza successo. Mi sono sentita sballottata, e cercando di mantenere l’equilibrio sono andata a sbattere contro i frigoriferi alla mia destra. Poi, come sono arrivati sono spariti via, nel giro di pochisimo senza permettermi di rendere conto di cosa fosse accaduto e mentre alcuni altri clienti si affollavano intorno a me per chiedermi se stessi bene.

Non so se ero più sgomenta per l’aggressione o per non essermi resa conto di cosa stesse capitando. D’istinto ho controllato che la borsa fosse chiusa e che non mi avessero portato via nulla dalle tasche e dal giubbotto. Tenevo ancora stretto tra le mani il mio telefonino, cosa che avrebbero potuto sfilarmi con facilità in quel momento, e sullo schermo mi stava ancora guardando la mia ricetta. Le persone rivivevano quel momento e continuava a chiedermi se stessi bene. Io, mi preoccupavo più delle mie barbabietole che di come mi sentissi.

Qualcuno è andato ad avvisare le guardie, altri si sono allontantanati per vedere se quei tipi tornassero. Io, mi sono diretta al magazzino per chiedere se c’erano le barbabietole. Mentre aspettavo che me le portassero, solo allora ho fatto mente locale di cosa fosse accaduto e iniziai a sentire dolore. Dolore alla spalla, dove il primo ceffo mi ha spintonato verso il suo complice; dolore al ginocchio, che ho sbattuto contro il frigorifero per non cadere. Ho sentito la tensione salire e a un certo punto mi sono resa conto di essere spaventata. Subito dopo mi è balenato un pensiero stupido ma divertente per la testa. Se anzichè aggredirmi mi avessero sparato, l’ultimo mio pensiero sarebbe stata una barbabietola! E non ho potuto fare a meno di ridere.

Pensavo che non fosse nulla, sono tornata a casa e ho cucinato, non riuscendo però a togliermi dalla testa quel pensiero. Finito le preparazioni per la linea del pomeriggio, ho tenuto la lezione con lo Chef Sauro Ricci. Una lezione bellissima in cui mi sono divertita a parlare del mio tempeh e giocando con i gusti e le consistenze. Eppure qualcosa sentivo che non andava. Quella tensione e preoccupazione, anche se fingevo che non esistesse. Non la volevo ascoltare.

Nei giorni successivi il dolore al ginocchio è aumentato. Stupidamente non l’ho fatto controllare ed ora mi porto dietro un dolore talvolta insopportabile. Farmi vedere significherebbe ammettere cosa è accaduto. Invece l’ho raccontato solo a pochi amici. Alcuni dei quali si sono preoccupati, altri hanno espresso solidarietà, alcuni invece non ci hanno neppure fatto caso.

Una volta non avrei mai raccontato una vicenda del genere, l’avrei tenuta per me intimorita, eppure sono notti che non dormo e rivedo la scena mentre il ginocchio e la spalla dolgono. Ho pensato, visto che il mio blog è terapeutico sotto alcuni aspetti, di lasciare questo avvenimento alla rete. Forse per scaramanzia, magari si chiude in una bolla e scompare.

L’altro giorno sono tornata al supermercato a fare la spesa e ho provato timore. Non sono stata tranquilla fino a quando non sono uscita.

Sono certa che passerà, sicuramente una zuppa povera ma sostanziosa come quella di pane, che ho preparato per scaldarmi, aiuta a allonatanare i pensieri negativi.

zuppa di pane con verza e funghi

zuppa di pane con verza e funghi

Zuppa di pane con verza e funghi

 

Ingredienti per 6 persone:

 

mezza pagnotta di pane raffermo

3 cipollotti

1 piccola verza

1 porro

3 funghi portobello

200 gr di lenticchie rosse

qualche foglia di cavolo nero

6 pomodorini secchi

rosmarino essiccato

sale, pepe e olio evo

 

Procedimento:

Lavare le verdure e tagliarle a listarelle. Farle soffriggere in poco olio, in una pentola dai bordi alti. Quando iniziano a appassire unire il pane tagliato a cubotti piuttosto regolari e salare e pepare. Corire con acqua, abbassare la fiamma e far cuocere per una ventina di minuti. Aggiungere il rosmarino e le lenticchie e proseguire la cottura per ulteriori 15 minuti, aggiungendo se necessario altra acqua. Infine unire i pomodori secchi tritati, aggiustare di sale e pepe e condire con un filo di olio a crudo. Serivre ben caldo.

Buon appetito!

zuppa di pane con verza e funghi

zuppa di pane con verza e funghi

Tempi di preparazione:

 

1 ora circa

 

 

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