tempeh alla piastra

TEMPEH ALLA PIASTRA – FOTOGRAFIE DI ALESSANDRO ARNABOLDI

Sicuramente lo saprete già, perché vi ho tediato diverse volte con il mio cruccio. Ho un amore-odio con il tempeh.
Il tempeh e’ un prodotto fermentato derivato dalla soia. Ha tantissime proprietà e caratteristiche nutrizionali che lo rendono un alimento di spessore ma proprio, seppur mi sforzi, non mi finisce di convincere per via del suo sapore.
Cucinato semplicemente alla griglia, magari marinato nella salsa di soia, e’ per me praticamente immangiabile. Al forno con le verdure, tritato e utilizzato per il ragù, per i burger e le polpette, era appena passabile.
Tempo fa, complice un articolo di Gustosano, ho provato a farlo marinare a lungo in yogurt e spezie. Ho provato a cuocerlo con il mango, in una ricetta che ricordava i sapori agrodolci della cucina thai. Riuscivo a mangiarlo, ma non l’ho mai considerato degno di nota.
Come tutte le cose che non ti piacciono, finisci per accantonarle ed evitarle e cosi, nonostante lo vedessi al negozio bio, non l’ho più acquistato. Lungi da me mettermi pure a provare a farlo in casa!
Il tofu ho imparato ad apprezzarlo ma il tempeh si e’ visto confinato.
Qualche settimana fa, durante il corso di cucina macrobiotica, ho chiesto consiglio allo Chef Sauro Ricci, Chef del Ristorante Joia e Direttore della Joia Academy, per cucinarlo e renderlo gustoso e appetitoso.
Testarda come sono, ho pensato di riprovarci e che nulla fosse ancora del tutto perso!.
Mi ha consigliato questo modo di cucinarlo. Sono tornata quindi al negozio bio e ne ho preso una confezione. Ci ho pensato qualche giorno, se devo dirla tutta, in un mantra di auto-convincimento. Alla fine l’altra sera ho provato a cucinarlo come mi ha consigliato lui.
La ricetta e’ semplice e chiamarla ricetta non e’ assolutamente appropriato. Ma e’ sicuramente un consiglio validissimo per poterlo finalmente apprezzare.
Tentennando davanti al piatto ho assaggiato il tempeh alla piastra e ne sono rimasta subito esterrefatta. Il suo particolare sapore era decisamente migliorato e attenuato dalla doppia cottura con il tamari e l’acidulato di umeboshi.
Non me lo sarei mai aspettata e mi devo finalmente ricredere. Penso che cucinerò sempre in questo modo il tempeh perché quasi temo di provarlo in altri modi.
Alla fine l’ho mangiato per due giorni di seguito. La prima volta, appena pronto, condito con della senape in grani e una riduzione di aceto balsamico accompagnandolo a del soncino fresco.
La seconda volta invece, ho optato per un olio al basilico, asparagi e carote appena scottati. In entrambi i casi mi e’ piaciuto moltissimo e spero che lo Chef Ricci non me ne voglia se divulgo questa mia straordinaria scoperta.

Tempeh alla piastra

tempeh alla piastra

tempeh alla piastra

Ingredienti per due persone:

1 panetto di tempeh da 200 gr
1 cucchiaio di olio di semi
1 cucchiaio di salsa tamari
1 cucchiaio di acidulato di umeboshi

per i condimenti:

1 cucchiaino di senape in grani
100 ml di aceto balsamico
1 cucchiaio di sciroppo di agave (o zucchero di canna grezzo)

100 ml di olio di oliva
6 foglie di basilico fresco
1 manciata di spinaci freschi

Procedimento:

Scaldare la padella con un cucchiaio di olio di girasole o di mais. Affettare il tempeh e rosolarlo nella padella, scottandolo da entrambe le parti.
Sfumare da prima con il tamari, e, quando completamente evaporato, sfumare con l’acidulato di umeboshi.
Proseguire la cottura per altri 5 minuti, continuando a girare le fette su tutti i lati in modo tale da uniformare la cottura.
Spegnere il fuoco e tenere in caldo.

Condire a piacere le fette di tempeh, accompagnarle con un contorno e servire.
Buon appetito!

Per preparare la riduzione al balsamico:

Scaldare l’aceto balsamico in un pentolino con il cucchiaio di sciroppo d’agave. Portarlo a ebollizione e poi abbassare al minimo fino a quando inizierà a restringere. Spegnere il fuoco e farlo raffreddare.

Per preparare l’olio al basilico:

Scottare, in acqua bollente salata le foglie di spinaci, per un paio di minuti. Scolarle e raffreddarle in una ciotola di acqua freddissima. Frullare le foglie e passarle in un colino.
Recuperare il liquido, verde e scuro, rilasciato dagli spinaci che permetterà di intensificare il colore dell’olio. Mettere in un frullatore il succo degli spinaci, le foglie di basilico e l’olio di oliva. Frullare fino a amalgamare completamente le foglie all’olio. Filtrare l’olio, con l’aiuto di un colino e far riposare.
Utilizzare l’olio per condire i piatti. Si conserva chiuso in frigorifero per due-tre giorni.

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