canederli al cavolo cappuccio rosso

FOTOGRAFIE DI ALESSANDRO ARNABOLDI

La nostra amica in Trentino, sapendo la nostra passione per i canederli, appena sapeva del nostro arrivo c’è li faceva trovare pronti. Lei e’ solita preparare quelli classici, enormi e molto ricchi. Un solo canederlo e’ sufficiente per saziarti.

Fino a qualche anno fa, li mangiavo con gusto, poi cambiando stile alimentare, non li ho più assaggiati ma continuo ad apprezzarli molto.

I canederli sono una grande invenzione. Come per la maggior parte dei piatti della tradizione, e’ un piatto povero, nato dall’esigenza del recupero.

Sono a base di pane secco e, adesso, mi piace prepararli con le verdure e i legumi, per poter tenere compatto lo gnocco.

Mi piacciono sia asciutti che in brodo, non c’e differenza, e quando li prepararo ne faccio in quantità in modo tale da conservarne qualche porzione in freezer e averli pronti all’uso.

Un ottimo modo per riciclare il pane, che non mi piace buttare e cerco sempre di riutilizzare in qualche modo.

Questa volta li ho preparati con il cavolo cappuccio rosso. Questo ortaggio oltre a conferire alle preparazioni una bellissima sfumatura viola, e arricchire di colore il piatto, è tipico della cucina trentina. Mi piace tantissimo sia cotto che crudo e lo profumo quasi sempre con il cumino. Il cumino è una delle spezie più antiche del mondo, conosciuta fin dai tempi dei faraoni. Ha proprietà digestive ed è utile in caso di sensazione di gonfiore e pesantezza.Grazie a queste proprietà, nei ristoranti indiani lo servono al termine del pasto. Quando mi portano la scatolina con i semini digestivi mi sento come una bambina davanti alle caramelle e impazzisco di gioia.

Il cavolo cappuccio rosso si sposa benissimo con il profumo del cumino e rende particolare il canederlo che ho voluto servire asciutti conditi con un filo di olio a crudo e quel che rimaneva della verdura spadellata.

 

Canederli al cavolo cappuccio rosso

 

La ricetta del cavolo cappuccio rosso la trovate su Bigodino.it

 

bigodinoSq

 

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