sogno di una notte di inizio estate

SOGNO DI UNA NOTTE DI INIZIO ESTATE – FOTOGRAFIE DI ALESSANDRO ARNABOLDI

 

Come nasce una cena a domicilio?

Di solito vengo contatta per chiedere informazioni e un preventivo con un’ipotesi d menù. Può essere via mail, via telefono o attraverso la pagina facebook.

La prima cosa che faccio è di cercare di capire che tipo di cena ha in mente il mio interlocutore. Una cena tra amici, una cena romantica, una cena di famiglia, un pranzo di lavoro, di rappresentanza, una festa, o qualsiasi altra cosa. Indago sui suoi gusti , su quelli dei possibili ospiti, e se ha delle idee già precise, se ci sono ingredienti o alimenti che proprio non ci devono essere oppure che sarebbe preferibile ci fossero. Da questa base inizio a pensare al menù, ideare piatti e la presentazione. Mi lascio ispirare dalla natura, per scegliere gli ingredienti, e da quello che ho recepito dal mio possibile ospite. Seguo la stagionalità e immagino il piatto finale all’interno di un percorso di degustazione completo perchè ogni piatto sia legato l’uno con l’altro, in un susseguirsi consapevole e concreto. Piano piano sento crescere ogni piatto e sento legarlo agli altri in un percorso di gusto e sensazioni e lo sento mio. Disegno i piatti, definisco gli impiattamenti, le guarnizioni, la posizione di ogni ingrediente. Così riesco anche ad osservare con occhio critico i contrasti, gli abbinamenti, le consistenze ed i colori per assicurarmi che il piatto risulti armonioso e dinamico allo stesso tempo.

A quel punto mi sento pronta e propongo il menu’ e attendo un responso, pronta a discuterlo insieme e cercare di andare incontro alle aspettative.

A Roberto il mio menu’ è piaciuto subito. Mi aveva raccontato che stava organizzando la cena per festeggiare il decimo anniversario di nozze. Sarebbero dovuti andare via, festeggiare con un viaggio, ma gli impegni di lavoro avevano fatto saltare i piani. Ci teneva comunque a festeggiare in modo speciale e lo incuriosiva provare una cena a base vegetale. Mi sono sentita onorata di avere l’opportunità di rendere indimenticabile e piacevole la loro serata. Uno stimolo ancora più forte per realizzare un menù degno dei festeggiamenti. Desiderava che ci fosse la meringa, perchè la torta nuzionale era a base di meringa, quella classica con l’uovo. Gli ho proposto un dessert che potesse incontrare il loro gusto e la meringa, ma fatta in modo veg. Per il resto sono andata a sensazione, mi aveva lasciata carta bianca. Un viaggio in quello che sono io, con le mie verdure e il mio orto sempre nel cuore e in quello che poteva essere un menù per una ricorrenza così importante. Abbiamo controllato insieme le ricette così da scoprire che non amano la senape e i funghi ma il peperoncino. Ho modificato le ricette in base ai gusti, ricalibrando i sapori e aggiunto portate. Alla fine avevamo un brillante menù per la loro serata, ed ero eccitatissima all’idea di realizzarlo.

Tra i piatti che avevo immaginato c’era questo primo. Una delle ospiti avrebbe potuto mangiare solo riso in bianco. Ero dispiaciuta, avrebbe dovuto guardare gli altri mangiare con davanti un piattino di riso… la comprendevo benissimo, una sensazione che mi capita spesso quando vado al ristorante… Per cercare di rendere meno forte il distacco, ho pensato di proporre del riso anche per tutti gli altri. L’ho reso più interessante trasformandolo in dobloni piuttosto spessi e farcendoli con un pate’ di lenticchie. Per decorare ho pensato ai ravanelli. Mi ricordavano le balze di un abito da sposa, un tulle, oppure i fiori di un bouquet. Li ho affettati sottilmente e fatti arricciare nel ghiaccio e serviti in purezza con i germogli di amaranto e crescione. Per contrastare il gusto così pieno ho prepararto una salsa alle pesche, dolce e leggermente acidula, e una salsa sapida al miso. Adoro i contrasti, e amo giocare con i gusti, i colori e le consistenze.  Mi immaginavo il loro matrimonio, in una giornata calda di inizio estate, con la gioia esplosiva di coronare un sogno d’amore e la magia di quel momento e così gli ho dato pure un nome evocativo. Sogno di una notte di inizio estate.

Preparararlo mi ha divertita molto ed emozionato. Tutti sono rimasti piacevolmente colpiti e ne sono stata contentissima.

Ero arrivata a casa di Annalisa e Roberto un’oretta prima del servizio per organizzarmi. I loro bimbi eccitatissimi mi giravano intorno come trottole. Il più grande mi ha aiutato con alcune preparazioni, volendosi rendere utile e amando cucinare. Era bellissimo ammirarlo di tutto punto con il cappello da chef ed il grembiule! La linea era praticamente pronta,e per tutta la serata ho terminato le preparazioni, assemblato, impiattato e servito la cena. Non mi piace invadere lo spazio provato e cerco di portarmi avanti il più possibile così da arrivare e poter far vivere l’esperienza della cena.

Ma c’è anche chi ha piacere di guardarmi mentre preparo la cena, e anche chi desidera partecipare; in tal caso mi accordo affinchè possa realizzare ed esaudire quanto richiesto.

Alla fine, ho riordinato la cucina, raccolto le mie cose, chiacchierato codialmente con i padroni di casa, avendo l’opportunità di conocscerli meglio ed, infine, tolto il disturbo.

La cosa bella ed emozionante è stata ancora una volta poter percepire la gioia e la soddisfazione mentre mangiavano, lo stupore e l’apprezzamento. Le risa e la serenità intorno alla tavola e pensare che era anche merito mio. Qualcosa per cui essere profondamente grata.

Sono tornata a casa con il cuore colmo di gioia, prontissima ad esaudire un’altra cena a domicilio, con la voglia matta di rimettermi ai fornelli!

sogno di una notte di inizio estate

sogno di una notte di inizio estate

Sogno di una notte di inizio estate

Dobloni di riso con patè al limone e nocciole di lenticchie, petali di ravanelli in purezza e germogli dell’orto

 

Ingredienti per 4 persone:

200 gr di riso Roma

6 ravanelli

150 grdi lenticchie mignone

1 carota

1 gamba di sedano

1 piccolo porro

erbe aromatiche a piacere (io ho usato salvia, rosmarino, alloro, timo e santoreggia)

salsa tamari

100 ml di vino rosso

1 limone bio

30 gr di nocciole tostate

1 pesca gialla matura

50 ml di latte di mandorle

1 cucchiaino di miso bianco

1 cucchiaio di miso di soia

20 gr di maizena o di kuzu

aceto di mele

sale, pepe e olio evo e olio di girasole alto oleico

sogno di una notte di inizio estate

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Procedimento:

Per i dobloni: cuocere il riso per assorbimento nel doppio del suo volume in acqua leggermente salata per circa venti minuti. Spegnere il fuoco e far riposare. Trasferire nel blender e frullare grossolanamente con due cucchiai di olio evo e uno di olio di girasole alto oleico. Prelevare poco composto alla volta e, con l’aiuto di un coppapasta, formare dei dischi. Lasciare rassodare completamente.

Per il patè di lenticchie: pulire e tagliare in modo regolare la carota, il sedano ed il porro. Scaldare due cucchiai di olio di girasole alto oleico e un cucchiaino di olio evo e profumare con le erbe aromatiche. Far rosolare le verudre, salare e abbassare la fiamma. Quando iniziano ad ammorbidirsi sfumare con il vino rosso e successivamente con la salsa tamari. Unire poca acqua e lasciare cuocere per altri 15 minuti. Eliminare le erbe aromatiche e spegnere il fuoco.

Cuocere le lenticchie, in un volume e mezzo di acqua per 15 minuti circa, fino a quando si sarà comunque assorbito il liquido di cottura e le lenticchie risulteranno cotte ma croccanti.

Trasferire le lenticchie in un blender con le verdure, unire la scorza di un limone grattuggiata finemente, le nocciole e condire con i due oli, aggiustando di sale e pepe. Frullare fino ad ottenere un composto soffice, liscio ed omogeneo. Mettere il composto in una sac a poche e far riposare.

Per il contrasto al miso: versare il latte di mandorla nel bicchiere del frullatore a immersione. Aggiungere un pizzico di sale e due cucchiai di succo di limone filtrato. Unire il miso biano e quello di soia e iniziare a frullare, inglobabdo aria e versando a filo l’olio di girasole. Frullare fino ad ottenere un composto soffice e sodo. Trasferire in una pipetta dal beccuccio fine.

Per il contrasto alla pesca: Lavare e tagliare le pesche e estrarne il succo con estrattore a freddo. Filtrare nuovamente il succo per averlo completamente limpido e unire un cucchiaino di aceto di mele, un pizzico di sale e un cucchiaio di olio di girasole. Contare 300 ml di succo e unire la maizena, o per una versione più salutare il kuzu, stemperare e portare a bollore. Far addensare la salsa e far raffreddare. Trasferire in una pipetta dal beccuccio fine.

Per i ravanelli: Lavare e affettare finemente i ravanelli. Trasferirli in acqua e ghiaccio e lasciarli riposare. Scolarli, asciugarli e condirli con un pizzico di sale eolio evo.

Arrostire i dobloni di riso da ambo le parti in una padella rovente con un filo di olio. Aggiustarli di sale e pepe.

Formare dei punti di patè di lenticchie e sovrastarli con i dobloni. Mettere altri punti a rinforzio e guarnire con i ravanelli. Unire i germogli di amaranto e crescione e fare dei punti di contrasti alle pesche e miso. Condire con un filo di olio e servire.

Buon appetito!

sogno di una notte di inizio estate

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Tempi di preparazione:

 

90 minuti circa

 

nb. i dobloni così come il patè ed i contrasti si possono preparare in anticipo.

 

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