A Pasqua siamo scappati in montagna. Era da tempo che non riuscivamo a salire e iniziavo a sentirne la mancanza. Sono felice per il lavoro che ho scelto ma certo prevede qualche sacrificio. Sicuramente per me è quello di non avere più un giorno di riposo. So che fa parte del gioco e non mi pesa ma avevo proprio voglia di tornare ad ammirare le mie amate cime. Non avevamo organizzato nulla di speciale.
Per me Pasqua è sinonimo di relax. Se a Natale mi picae organizzare il pranoz in famiglia stando attenta ad ogni particolare la Pasqua è un momento di riposo, senza fretta e senza agitazione alcuna. Nessun pranzo patagruelico, sofisticato e ricercato. Nessun appuntamento o organizzazione. Talvolta è capitato di trovarci a trascorrere la gioranta con gli amici. Un pic nic, una passeggiata, una spaghettata in compagnia. Quest’anno tra una cosa e l’altra non avevamo nessun impegno. E la cosa mi riempiva di gioia.
Il meteo non prometteva niente di che, ma nonostante tutto non mi importava, Alla fine la giornata di Pasqua è stata soleggiata e caldissima. Ci ha proprio graziato!!!
Dopo una colazione lenta ci siamo organizzati per un pic nic veloce. L’idea di partenza era di salire in quota a fare una passeggiata ma il mal d’auto di Piccolo Chef ci ha fatto optare per una soluzione ancora più stabile. Abbiamo disteso la nostra coperta su un prato verdissimo e fiorito e abbiamo mangiato il nostro panino. Io più che altro ho mangiato un avocado, l’unica cosa che avevo trovato interessante al supermercato della valle. Il sole era caldo, tutto intorno il silenzio e la quiete. Ci siamo distesi e goduto il calore della giornata rigenerandoci.
Mamma mia quanto sono stata bene!
Ad un certo punto abbiamo inziato a fare uno dei nostri giochi preferiti. Con il naso all’insu abbiamo scrutato le nuvole in cerca di animali e figure fantastiche. E’ sempre divertentissimo. Mi sono resa conto quanto, quando si sta bene, basti davvero poco per far passare le ore.
Dopo aver raccolto qualche erba spontanea e aver bevuto una birra dal nostro amico mastro birraio, siamo rientrata a casa.
Avevo una voglia matta di preparare questa pasta che era giorni che sognavo.
Ci siamo messi ai fornelli e preparato la nostra cena pasquale. Pasta e basta. Null’altro. Una pasta sostanziosa, ricca di gusto e condita con le verdure primaverili. Una rivisitazione della pasta alla vignarola tipicamente romana.
Pasta e basta
pasta fresca con ragù primaverile
Ingredienti per 4 persone
300 g di semola di grano duro rimacinata
150 g di acqua circa
1 cucchiaio di olio evo
un pizzico di sale
1 mazzo di asapragi
2 carciofi
200 g di fave fresche
30 g di basilico fresco
fiori eduli per guarnire
sale, pepe e olio evo
1 limone
Procedimento:
Impastare la farina di semola con olio e un pizzico di sale, aggiungendo poco alla volta l’acqua. Ottenere un impasto loiscio e elastico e farlo riposare. Tagliarlo del formato a piacere.
Nel frattempo scottare gli asparagi puliti e suddivisi tra il gambo e le punte. Le punte sbianchirle per 3 minuti in acqua bollente salata e poi trasferirle in acqua e ghiaccio, mentre i gambi cuocrli per 8 minuti.
Trasferire i gambi in un frullatore e emulsionarli con tre cucchiai di olio, un pizzico di sale e pepe e il basilico. Ottenere una crema vellutata.
Sgranare le fave e scottarle, in acqua bollente salata per 5 minuti. Pulire i carciofi, tagliarli a fettine e scottarli in acqua acidula, con il limone, per 8 minuti.
Cuocere la pasta e mantecarla nella crema di asparagi. Unire poi le fave e i carciofi e servire con le punte di asparagi e deconrando con fiori eduli.
Buon appetito!
Tempi di preparazione:
90 minuti
Difficoltà
medio facile
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