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EN PLEIN AIR RISOTTO ZUCCA RAFANO E LAMPONI, FOTOGRAFIE DI ALESSANDRO ARNABOLDI

 

Che fine settimana incredibile… proprio da dire en plein air tra un aperitivo gourmet per accompagnare il bagno di gong e il risotto alla zucca rafano e lamponi all’orto per un laboratorio di cucina esperienziale e soprattutto conviviale.

Ho iniziato sabato con l’evento “Blue Noon”; Sara ed io lo avevamo immaginato da mesi. Per lei era l’inaugurazione dl nuovissimo gong “crepuscolo”, per me l’iniizio di una nuova stagione di corsi di cucina, eventi e la partenza reale dei miei progetti. Dovevamo festeggiare e volevamo fare un evento che facesse stare bene. Unire la buona cucina, una cucina consapevole e virtuosa, con la meditazione sonora.

Un connubio che eleva il benessere davvero molto in alto e allo stesso tempo profondamente. Che nutre, al di la delle convezioni davvero l’anima. Corpo e spirito… non potevamo creare qualcosa di più bello.

Nonostante i pasticci altalenanti dell’organizzazione, che come al solito accadono, tra disdette e nuovi iscritti dell’ultimo minuto, procedure infinite da seguire per avere le autorizzazioni, spesa e incombenze varie è stato divertentissimo organizzare questo evento. La mattina il sole, non da ultimo, minacciava di starsene ben nascosto dietro alle nubi. Dopo un momento, ma davvero veloce, di terrore, abbiamo sperato che la giornata volgesse al bello. Ed infitta, al pomeriggio il sole è esploso in tutta la sua luce e calore, regalandoci al tramonto colori magnifici e davvero magici. Pennellate di colori, dipingevano il cielo sopra le nostre teste mentre gustavamo rilassati il nostro aperitivo. Avevo pensato di tutto e a tutto. Diversi finger food, che come piace a me ho pensato in maniera originale e creativa. Felicissima che le persone apprezzassero e emozionante ricevere i commenti entusiastici, ascoltare i loro commenti e rispondere alle loro domande incuriosite mentre il buffet pian piano spariva…. il miglior messaggio che potessi ricevere!

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Poi, con la pancia piena ci siamo coricati sull’erba, circondati dalle fronde degli alberi. I rumori esterni della città facevano da contorno alla nostra musica. La luce blu della sera, emanava tutta la sua energia mentre chiudevo gli occhci e ascoltavo le vibrazioni dei gong.

Risvegliarsi dopo e vedere le persone rilassate è stato molto tenero. Mi sentivo davvero grata e soddisfatta perchè avevamo raggiunto il nostro obiettivo. Far stare bene le persone. Bello avere con me i miei amici Silvia e Andrea, che nonostante fossero scettici non si sarebbero mai persi questa iniziativa per stare accanto a me; bellissimo avere Lisa che partecipa sempre così di slancio a quello che propongo e che mi da fiducia averla li accanto. Presenza silensiosa ma importante. Felicissima che ci fosse la dolcissima Elena che ha scelto di partecipare a questo evento e le sono grata.

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Tante nuove persone che ho conosciuto e che ho trovato squisite, altri affezionati che mi fanno capire che piace ciò che propongo e i miei piatti.

Il giorno dopo è stata una nuova sferzata di adrenalina. Cucinare nel nulla oramai non è un problema. Un tavolo e due prese della corrente per poter attaccare le piastre e gli elettrodomestici e posso fare qualsiasi cosa.

Il Festival Della Bio Diversità è iniziato alla grande ed io ne faccio parte anche quest’anno grazie a Yael e lo Spazio Culturale My G.

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Nel mio amatissimo Orto Comune di Niguarda, che ne avrete a noia da quanto ne parlo, abbiamo fatto una lezione di cucina molto speciale. Dedicata alla alimentazione nella letteratura. Avremmo potuto parlarne per giorni in realtà. Il cibo è parte dell’uomo come respirare, ed è presente nelle letture, fin dall’antichità, in maniera predominante. Aldo Buzzi scrisse che lo scrittore che non parla di cucina, cibo, pranzi, cuochi, ingredienti gli crea diffidenza.

Se ne parla in modi diversi, non mi riferisco solo ai libri di cucina, ma pur sempre se ne parla. Il cibo fa parte di noi, della nostra evoluzione, della nostra storia. Come respirare, non ne possiamo fare a meno. E la letteratura trabocca di pranzi, ricette, cucina, cuochi e cucinieri.

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Mentre raccontavo di come è nato il premio Bagutta, L’Accademia della Cucina Italiana e la rivista “Cucina Italiana” spiegando da dove mi ero ispirata per la ricetta, abbiamo iniziato a cucinare. Le persone si sono esaltate e hanno collaborato felicemente. Si è subito creata una bellissima atmosfera.

Nonostante il caldo, l’orto è stato preso d’assalto e alla fine un chilo di risotto non è bastato per tutti.

Aggiustato all’ultimo minuto perchè la natura, si sa, a volte tende degli impreviste, alla fine l’ho preparato con rafano, zucca arristita, peperoncino e lamponi. Piovevano complimenti mentre anche i più piccoli rubavano il risotto dalla pentola. Non potrei desiderare soddisfazione più grande.

Anche questa giornata è stata ricca di emozioni, di sorrisi sinceri che ho ricevuto, per i momenti di svago, cultura, gastronomia che ho donato e per nuove persone che ho conosciuto.

Un pranzo all’aperto, in mezzo alla natura, prendendo gli ingredienti direttamente da terra, proprio li, accanto a me.

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En plein d’air

Risotto alla zucca, rafano e lamponi

Ingredienti per 4 persone:

350 gr di riso arborio

1 kg di zucca

1 peperoncino

200 gr di lamponi

1 litro di brodo vegetale preparato con 1 carota, sedano e 1 cipolla, prezzemolo

1 radice di rafano fresca

50 ml di latte di soia al naturale

1 limone

rosmarino

sale, pepe e olio evo e di girasole alto oleico

fiori e semi di zucca per guarnire

 

Procedimento:

 

Preparare il brodo, cuocendo le verdure da acqua fredda per 10 minuti. Filtrare e tenere al caldo. Tostare il riso con due cucchiai di olio extra vergine di oliva e poi coprire con il brodo. Lasciar cuocere a fiamma dolcissima per 15 minuti, unendo poco brodo alla volta.

Nel frattempo pulire la zucca, tagliarla a tocchetti omogenei di 5 mm per 5 e arrostirla in una padella calda con olio e rosmarino, senza salarla, a fiamma vivace per 5-6 minuti.

Quando pronta, tenerne da parte un paio di cucchiai e la restante frullarla  con olio, sale e pepe; unire a piacere il peperoncino. Ottenere una salsa liscia e vellutata, aiutandosi con acqua se necessario.

Unire la zucca arrostita al risotto e aggiustare di sale.
Grattuggiare finemente il rafano. Preparare la maionese momtando il latte con un pizzico di sale e il succo di mezzo limone. Unire a filo circa 150 ml di olio di girasole e infine aggiungere il rafano.

Mantecare il risotto con olio evo ed unire la salsa di zucca. Servire con la maionese di rafano, qualche seme di zucca tostato e i lamponi.

Decorare con fiori e servire.

Buon appetito!

 

Tempi di preparazione:

 

1 ora circa

 

Se vuoi scoprire un’altro piatto che avevo preparato nell’orto trovi la ricetta della polenta con crema di cavolfiore senapato qui.

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