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UN PONTE SULL’ETERNITA? – FOTOGRAFIE DI ALESSANDRO ARNABOLDI

Mi dicono dalla regia che stiamo raggiungendo il ”tutto esaurito”. Quando Ferdinando mi ha chiamata l’altro giorno per dirmelo è iniziata a montarmi l’ansia. Mamma mia! Un’ansia positiva, ci mancherebbe. Gioia per poter cucinare per tanti e poter cucinare ma anche apprensione… sarò all’altezza? Piaceranno i piatti che abbiamo pensato? Sarò in grado di fare tutto e verranno come li ho immaginati?

Ecco. Finisce sempre così… vado in ansia mista a quella eccitazione di poter tornare presto in cucina tra verze, carote e limoni.

Il menù per me è spaziale. Ci sono i sapori che mi piacciono tanto. L’affumicato, con cui profumeremo la carota per il risotto, l’astringente della fermentazione, il fortemente saporito della bagna cauda, che dopo averla preparata a Capodanno continua a martellarmi nella testa.

E poi c’è lui, il dessert. Un misto di dolcezza e aspro. Limone e cioccolato. Erano i gusti che amavo da bambina. Due gusti che insieme sembrano non azzeccarci troppo. Ed invece trovo che si sposino a meraviglia.

Quando ho pensato al nome del piatto l’ho chiamato “un ponte sull’eternità”. Non mi sono inventata nulla, è il titolo di uno dei miei libri preferiti. Nella top five dei miei libri del cuore probabilmente si contende il primo posto. E’ un libro che mi ha fatto conoscere Alessandro e di cui mi sono innamorata ad ogni pagina affezzionandomi. Un libro di Richard Bach, autore di numerosi libri che mi sono entrati nel cuore. E questo piatto potrebbe rappresentare, in tutta la sua semplicità, proprio un ponte sull’eternità. Quei gusti fanciulleschi che non si scordano e che ti entrano dentro. Questa passione per creare, elaborare e costruire un piatto che porta a trasformare una tavoletta di cioccolato e un limone in qualcosa di appetitoso e curioso da assaporare, che rappresenta il mio oggi e la speranza che sia sempre più il mio futuro.
Tutto cambia. Cambiano le stagioni, cambiano le persone che ci stanno intorno, cambia il lavoro, cambiano le nostre scelte, i nostri pensieri, il nostro modo di vestire. Ma alcune cose hanno la capacità di proiettarci in un preciso tempo. Nell’eternità. Ed il cibo è anche questo. Apre i cassetti della memoria, e crea esperienze. Ci lega a un emozione che rimarrà indissolubile, nel presente, nel passato e nel futuro.

Il Filatoio di Modena è un luogo incantato, gestito in maniera super organizzata da Nicoletta, e che propone sempre appuntamenti bellissimi, creativi e innovativi. Un luogo dove si mangia, un luogo di convivialità dove l’arte e la cultura sono ingredienti essenziali. Potrebbe non piacermi???

E’ quasi magico, come le storie che narra, tanto da ospitare l’Associazione del Festival delle Fiabe.

Praticamente amore a prima vista… ancora più felice di cucinare li.

Quella di sabato 2 febbraio, sarà la prima di diverse cene che Ferdinando ed io abbiamo appuntato in agenda. Tante volte mi chiedono se in Emilia faccio qualcosa.

Ecco qui, la prossima settimana potreste venire ad assaggiare la bagna cauda vegan, oppure le polpettine di lenticchie e quinoa o un risotto alle carote affumicato con il fermentino di mandorle e l’aceto balsamico (siamo a Modena!!! :-)) oppure… un ponte sull’eternità. Per una sera lasciarvi trasportare dalle chiacchiere, dall’allegria, dalla buona tavola consapevole e virtuosa, il sano e buono che ci piace tanto in un luogo accogliente e famigliare, nel miglior stile Effemme.

 

Sabato 2 febbraio 2019

Filatoio di Modena

via Dé Bonomini 61/63 -Modena 

ore 20.30 

 per prenotazione info@filatoio.com

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lemon curd vegan con frolla e granola al cioccolato

Un ponte sull’eternità

Lemon curd con granella di cioccolato, frolla e melagrana

 

Ingredienti per 4 persone:

 

Per il curd:

600 ml di succo di limone filtrato

50 gr di zucchero di canna integrale oppure malto di riso (se preferite un dolcificante naturale)

15 gr di maizena

curcuma

 

Per la frolla ho usato questa ricetta.

 

Per la granola:

100 gr di cioccolato fondente

30 gr di fiocchi di avena

15 gr di nocciole

 

1 melagrana

 

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lemon curd

Procedimento:

Preparare la frolla alla semola come indicato nella ricetta. Stenderla e ottenere delle strisce di pasta regolari alta circa 1,5 cm e avvolgere un ring di acciaio da pasticceria di 8 cm di diametro.

Infornare, in forno caldo, per 7-8 minuti e poi sfornare. Far raffreddare e togliere dallo stampo, avendo cura di non rompere l’anello di pasta.

Per il curd: Dopo aver spremuto i limoni, filtrato il succo e ricavato 600 ml, trasferirlo in una casseruola dai bordi alti e stemperare a freddo lo zucchero e la maizena. Aggiungere un poco di curcuma per rafforzare il colore. Accendere il fuoco e portare a ebollizione, continuando a mescolare con una frusta. Quando inizia ad addensarsi spegnere il fuoco.

Per la granola: Sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria. Unire i fiocchi di avena e la granella di nocciole e stendere su una placca coperta carta da forno. Sbriciolare il prodotto e farlo raffreddare. Quando completamente freddo tritare a intermittenza nel frullatore per sbriciolarlo, facendo attenzione a non surriscaldare le lame e sciogliere il cioccolato.

Spremere mezza melagrana per ottenerne il succo. In alternativa estrarne il succo con l’estrattore o centrifuga. Filtrarlo e portarlo a ebolizzione con la punta di un cucchiaino di maizena per legarlo leggermente. L’altra mezza melagrana, sgranarla per tenere il frutto in purezza.

Servire al piatto la frolla e versare nel centro il curd, in modo tale che la tenga ferma. Guarnire con la granola di cioccolato e la melagrana. Nappare con della salsa tutt’intorno.

Buon appetito!

 

 

Tempi di preparazione:

 

1 ora circa

 

Difficoltà:

 

Media

 

Per la versione easy & smart.

Una volta ottenuta la crema al limone potete versarla in bicchieri o coppette e servirla con il crunch di granola (senza frullarla dopo averla preparata) e decorando con un biscottino di frolla (a piacere) e dei chicchi di melagrana.

Se a vostro gusto dovesse risultare tropo aspro potete aumentare la quantità di zucchero o dolcificante.

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