Ogni anno Aida Vittoria Elatanin, anima instancabile che cerca di diffondere una cultura a base vegetale, organizza delle “Arche”. Sono dei luoghi virtuali, dei gruppi chiusi sui social, dove inviata persone tendenzialmente tradizionali nella scelta alimentare ad approcciarsi a una cucina vegan. Lo fa con entusiasmo, generosità e amore per la gioia di divulgare e condividere e dimostrare che la scelta veg è un gesto d’amore per se stessi, gli altri, gli animali e l’ambiente. Trasmette un messaggio di pace, tolleranza e compassione, in maniera diretta e senza mettersi in cattedra o su un piedistallo, ma semplicemente con l’esempio. Ogni anno chiede supporto a blogger e cuochi, e non solo, di aiutarla in questo viaggio per coinvolgere le persone attraverso una cucina semplice, immediata, economica, divertente, bella.
Oltre ad ammirarla tantissimo, e stimare il suo lavoro, ho sempre condiviso il suo pensiero e la sua filosofia. Un messaggio in cui mi ritrovo in pieno e mi sono resa disponibile a fare da “tutor” anche questa volta rimanendo a disposizione per rispondere a domande e curiosità in campo gastronomico.
Quest’anno ho cercato di dare il mio contributo creando una lezione “vera” di cucina. Passando dalla rete ai fornelli per cercare di trsmettere la bellezza della cucina naturale, fatta di ingredienti semplici ma scelti con cura. Fatta di intenzionalità, attenzione e slancio.
Così mi sono ritrovata nella cucina della Taverna circondata da persone che mi guardavano con entusiasmo ed aspettativa in un pomeriggio uggioso di ottobre.
Non mi sono risparmiata in spiegazioni e consigli e ho proposto dei piatti che componessero un menù che fosse semplice da riproporre, ma che nella sua complessità potesser trasportare in un percorso di degustazione giocato sui colori, le consistenze e i gusti. Ho cercato, ancora una volta, di portare la mia passione per la cucina gourmet condivisa con tutti.
Ho potuto parlare della mia passione, per l’amore per il cibo e la cucina, del mio impegno e del lavoro con Ferdinando A. Giannone. Dell’orto e di quanto sia il cibo un mezzo di comunicazione.
E’ stata una giornata laboriosa. Avevo fatto la spesa e preparato la linea in mattinata, assemblato alcune preparazioni, ripercorso i passaggi della lezione e litigato con la stampante che non ne ha voluto sapere di collaborare e stampare le dispense che avevo preparato.
Alessandro e Piccolo Chef mi erano venuti in soccorso per assicurarmi, e farmi sentire tranquilla, che a scuola fosse tutto in ordine e pronto per la lezione.
Tante le domande, le curiosità e i sorrisi. Quello che mi riempie il cuore. Percepire la felictà, la serenità ed il benessere. Mi fa stare bene e mi fa sentre utile, perchè ho potuto portare qualcosa di buono. E non è forse questa la missione nella nostra vita?. Fare qualcosa che ci fa stare bene e condividerlo con gli altri per amplificarlo e come un’onda trasmettarlo e diffondere amore e bellezza.
Perchè alla fine, quello che stiamo perdendo di vista è proprio questo. La bellezza, la gioia e l’impegno di essere in tanti, e non da soli, su questo pianeta.
A volte è faticoso, quasi pesante. Ho scelto di fare questo lavoro che amo alla follia ma non è sempre facile. Ho scelto di farcela da sola senza legarmi a etichette o prendendo strade privilegiate già asfaltate da altri perchè desidero rimanere fedele ai miei valori e alla mia eticità.
Talvolta mi sento sperduta ma sono i momenti come questi, dove le persone mangiano felici e mi dicono che era tutto buono, che mi abbracciano calorosamente e mi dimostrano che sono stati bene e che mi mandano messaggi meravigliosi, che quasi penso di non meritare, che mi ritrovo e capisco perchè ho fatto questa scelta. Mi convinco di nuovo di essere sulla strada giusta. Su quella che va bene per me.
Tante chiacchiere, un vociare allegro e festaiolo, interrotto solo dal momento in cui impiattavo. In quegli istanti calava il silenzio mentre mi immergevo nella mia fantasia elaborando il disegno che c’era nella mia mente. Per poi far esplodere la festa.
Una domenica stupenda dove ho conosciuto persone belle e ne sono felice.
Passaggio sull’Arca
Patè piccante di broccolo e cannellini con pera arrostita
Ingredienti per 4 persone:
1 broccolo
75 gr di mandorle sbucciate al naturale
125 gr di cannellini
2 foglie di verza
50 grammi di anacardi al naturale
50 ml di latte di soia
1 limone
1 pezzetto di zenzero
Acqua di barbabietola a piacere
1 pera abate
Peperoncino
Summac
Menta fresca
Sale, olio evo e olio di girasole alto oleico
Procedimento:
Per il paè di cannellini: Ammollare per una notte i legumi, scolarli e sciaquarli e metteli in un’ampia casseruola con un volume e mezzo di acqua. Cuocerli a fiamma dolce per circa 40 minuti. Dovranno risultare al dente. Nel frattempo reidratare gli anacardi in acqua. Scolarli e sciacquarli.
In un blender versare i cannellini e gli anacardi, 2 cucchiai di olio e vo e 2 di girasole, un pizzico di sale e il summac a piacere. Frullare fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo. Se necessario unire poca acqua al composto. Assaggiare e aggiustare di sale.
Per il patè di broccoli: Ammollare le mandorle per una notte in acqua. Scolarle e sciacquarle. Sbollentare le cimette di broccolo, e successivamente il suo gambo tagliato in dadi regolari, in acqua bollente salata per 6 minuti. Scolarli e trasferirli immediatamente in acqua ghiacciata salata.
Versare i broccoli, scolati, nel blender con le mandorle, 3 cucchiai di olio evo, peperoncino a piacere e un pizzico di sale. Frullare ad intermittenza fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo.
Per la mayo di zenzero: Emulsionare il latte vegetale con il succo filtrato di mezzo limone, succo filtrato di zenzero a piacere e un pizzico di sale. Montare con un frullatore a immersione unendo l’olio di girasole a filo fino ad ottenere un composto vellutato e sodo. Serviranno circa 120-150 ml di olio.
A piacere colorare con acqua di barbabietola o altro colorante naturale a piacere.
Affettare la pera e ricavare dei dischi, Copparli, con l’aiuto di un coppapasta, e arrostirli in una padella con un filo di olio, da ambo le parti.
Lavare le foglie di verza e, con l’aiuto di un coppapasta, ritagliare dei dischi. Tuffarli in acqua bollente salata per 30 secondi e poi trasferirle immediatamente in acqua ghiacciata e sale.
Tamponarle con un panno da cucina.
Montare il piatto alternando i due patè e servendo con la pera arrostita, guarnendo con foglie di menta e dischi di verza. In ultimo spolverare con polvere di spirulina e prezzemolo e servire.
Difficoltà:
facile
Tempi di preparazione:
1 ora circa più i tmpi di ammollo
NOTA. Questi patè possono essere usati anche singolarmente come secondi o in un aperitivo con gli amici abbinati a crostini o verdure a crudo.
Marzia e la sua cucina sono un binomio di valore, sentimento genuino ed energia positiva guidano un’esperienza di intensa armonia in ogni piatto.
Una condivisione da vivere!
Grazie infinite Marilena. E’ stato un piacere averti in Taverna e felice che ti sia piaciuto. Grazie per le tue parole. A presto!