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GRAMIGNA – MIGLIO CON EDAMAME SALSA DI CAROTE ALLA SENAPE E BARBABIETOLA AL SALE – FOTOGRAFIE DI ALESSANDRO ARNABOLDI

 

L’invidia. E’ un po’ di giorni che ci penso in maniera profonda. La vedo e la percepisco in maniera così palese e diffusa, che mi demoralizza. Un sentimento così meschino, impuro, quasi disumano. Come l’orgoglio, erige muri di silenzio, dietri i quali le persone si barricano logorate da questa forma di violenza e di odio. In altri casi è così dirompente da manifestarsi senza troppi formalismi, coperta da opportunismo e da ipocrisia.

Un emozione malsana, per chi la prova e per chi la riceve che spinge le persone a falsità Ad anelare il successo, il ruolo e le cose altrui piuttosto che gioire per loro, avere il cuore grato di poter far parte della loro vita e celebrarle.

Un esperienza che credo si sia diffusa maggiormente con l’arrivo dei social network. Persone che ti seguono, nascosti dietro ai loro pc, solo per l’ambizione di scoprire cosa stai facendo, come sei e quali risultati hai, rodendo inesorabilmente; desiderando essere ed avere quello che hai tu, mortificando per i traguardi raggiunti. Persone che spiano di soqquatto ma che non donano il famoso “like” perchè erose dal sentimento di invidia. O che peggio smettono di dartelo proprio perchè logorate, quasi fosse una fanciullesca ripicca.

Vedo individui incapaci di congratularsi e provare gioia pura per i traguardi altrui ma allo stesso tempo non possono non cercare informazioni per nutrire la loro frustrazione e talvolta diffondere pettegolezzi o elargire con superficialità critiche pesanti.. Credo che il dilagare dei social network abbia portato la conseguenza del dilagare di questa malattia. E mi rammarica così tanto. Sono dispiaciuta per loro perchè diventano persino patetici.

L’invidia, come una malattia che distrugge. DIstrugge le relazioni, distrugge il cuore, che impedisce di essere felici e amare.

Ed invece è così bello poter gioire per gli altri, celebrarli e essere orgogliosi di poterli conoscere e far parte della loro vita. Poter contribuire alla loro stessa felicità supportandoli e allo stesso tempo beneficiando di questo amore incondizionato.

Nonostante senta spesso le parole commiserazione, empatia, amore, compassione le vedo ben poco applicate nella quotidianità. Tutti a riempirsi la bocca di paroloni ma poi, infondo, essere soggiogati dall’odio, dalla rabbia e dall’invidia. L’invidia di possedere, l’invidia di ottenere, l’invidia di ricevere attenzioni, l’invidia di essere al primo posto, l’invidia di essere. La vedo nelle persone intorno a me, accecate da questo sentimento che trovo così discutibilmente disgustoso. Mi sembra un sentimento così infantile, superficiale e stupido. E’ paragonabile a un serpente che sibila sottovoce, strisciando nel più squallido dei terreni.

Sembra che alle persone non basti mai apparire, primeggiare, essere al centro dell’attenzione. Devono farlo schiacciando gli altri, non ammettendo che anche altri possano riuscirci o semplicemente avere un momento di gioia e serenità. L’invidia va a braccetto con l’ego. L’ego smisurato che logora l’anima. Ma penso che sia meglio ottenere rispetto piuttosto che attenzione. Meglio nutrire il cuore che l’ego.

Non provo invidia. Se qualcuno ottiene un successo ed è meritevole sono la prima, felice, a congratularmi e gioire per il traguardo raggiunto. Non provo invidia. Non desidero essere al posto di un altro, ambire a soffiargli il posto, il proprio ruolo o prendermi i meriti al suo posto. E’ così stupido. Non provo invidia. Non sono capace di logorarmi per la felicità e il successo altrui. Penso che sia più bello condividerlo.

I successi vanno celebrati e poter celebrare qualcuno è davvero un gran privilegio.

Se solo imparassimo a liberarci da questo sentimento, imparassimo a vivere ed emozionarci, essere felici della felicità altrui, celebrare i successi con onestà. Non c’è bisogno di essere i più bravi, i più belli, i migliori. A volte basta essere se stessi, senza voler essere nessun altro, ma essere veri e sinceri. E circondarsi di persone che ti stimano per quello che sei davvero.

Sono però fiduciosa. Credo che il mondo abbia bisogno di persone con tanta voglia di dare e amare incondizionatamente per migliorare le relazioni e far si che sentimenti così brutti possano allontanarsi e auto eliminarsi. Spero sempre che l’amore ed il rispetto siano più forti e che possano sempre vincere su tutti gli altri sentimenti negativi. Trasformare le persone, farle evolvere verso una direzione più pura che non può che renderci migliori. Ad ogni atto di invidia che mi coglie, cerco quei gesti gentili e sinceri che spazzano via ogni brutto sentimento. Ho imparato ad allontare le persone che vivono di invidia, stargli lontano e pregare per loro affinchè possano trasformare il loro sentimento. Cerco di ignorare i loro gesti, le loro false e melense parole, i loro riti e la loro supremazia.Cerco di non farmi corrompere da questa emozione e mi auguro di continuare a non provarla. Spero che non sia solo una mia utopia. O forse, prima o poi, mi piegherò anche io ad essa… dovesse mai capitare abbattetemi!

Mi ritengo fortunata, perchè so di avere accanto a me persone vere e meravigliose. Sincere, che sono spinte da un sentimento di affetto e stima. Che sorridono ai miei piccoli traguardi, che mi incoraggiano e mi spingono a continuare su questa strada. Persone che mi consigliano,  che mi confortano, che mi stanno vicino e mi supportano, che si informano e festeggiano con me. Che provano ammirazione ma che sono pronte ad aiutarmi e darmi una sferzata di positività nei momenti difficili.

 

miglio con edamame, salsa di carote alla senape e barbabietola al sale

miglio con edamame, salsa di carote alla senape e barbabietola al sale

Gramigna

Miglio con edamame, salsa di carote alla senape e barbabietola al sale

Ingredienti per 4 persone:

350 gr di miglio

4 carote

150 gr di edamame

500 ml di latte di mandorle al naturale altamente proteico

1 limone

2 capsule di probiotico

1 cucchiaio di senape

4 barbabietole piccole ( o due grandi)

2 porcini

4 pomodorini

4 patate viola

3 ravanelli

1 zucchina

una manciata di mirtilli freschi

acidulato di umeboshi

1 kg di sale grosso

1 bustina di zafferano bio in polvere

sale, pepe, olio evo e di girasole alto oleico

miglio con edamame, salsa di carote alla senape e barbabietola al sale

miglio con edamame, salsa di carote alla senape e barbabietola al sale

Procedimento:

Per la barbabietola al sale: Lavare le barbabietle, asciugarle e metterle in una pirofila, coperta con uno strato sottile di sale. Coprire completamente di sale e  infornare, in forno caldo, per circa 40 minuti a 180 gradi. In alternativa usare il microonde a 600 watt per 10 minuti. Eliminare il sale, pelare le barbabietole e condirle con olio.

Per il miglio: cuocere il miglio, spezzato in un cutter, per assorbimento nel doppio del suo volume di acqua, in cui unire lo zafferano e un pizzico di sale, per circa 20 minuti a fiamma moderata. Spegnere il fuoco e frullare per ottenere un impasto più omogeneo. Formare delle palline o delle quenelle a piacere e condire con un pizzico di sle e pepe e olio. Tenere al caldo fino al momento di servire.

Per l’edamame: Scottare i fagioli di soia in acqua bollente salata per 4 minuti. Scolarli e metterli in acqua ghiacciata. Scolarli nuovamente e condirli.

Per ravanelli: Lavarli e  affettarli sottilmente, condirli con due cucchiai di acidulato di umeboshi e metterli a pressare sotto un peso.

Per i funghi porcini: Pulirli e passarli con un panno umido. Tagliare i porcini in due parti, scaldare una padella e quando rovente arrostire i funghi. Condirli con olio e un trito di aglio e farli marinare, tenendoli in caldo fino al momento di servire.

Per le patate: Lessare, in abbondante acqua, le patate viola per circa 20 minuti. Scolarle e sbucciarle. Condire con fiocchi di sale e olio evo.

Per la zucchina e i pomodorini: Lavare la zucchina, spuntarla e formare delle strisce con una mandolina o un pelapatate. Lavare i pomodorini e dividerli in due condendo con un pizzico di sale e olio.

Per la cagliata fermentata: portare a bollore il latte e condire con il succo di mezzo limone. Spegnere il fuoco ed attendere che la cagliata affiori. Scolare in un colino a maglie fitte coperto da un telo da formaggio. Far asciugare per qualche ora. Distribuire la polvere di due capsule di probiotici e lascaire 12 ore a temperatura ambiente per far fermentare. Trasferire in un sac a poche e conservare in frigorifero. In alternativa al limone usare caglio vegetale.

Per la salsa di carote: Pulire le carote, spuntarle e pelarle. Tagliarle in pezzi regolari e stufarle, a fiamma dolce coperte, condite con un pizzico di sale, per circa 25 minuti. Quando ben cotte, spegnere il fuoco e far raffreddare. Trasferire in un bicchiere alto o nel boccale del frullatore. Condire con tre cucchiai di olio di girasole e uno di senape e frullare. Unire poca acqua, se necessario, per ottenere una salsa omogenea. Aggiustare di sale.

Passare al setaccio a maglie fini e trasferire la salsa in un biberon.

Per comporre il piatto: Versare la salsa sul piatto a piacere, posizionare il miglio, e tre punti di ricotta di mandorle fermentata. Unire le verdure e distribuire gli edamame, giocando con i colori per alternarli. A piacere unire perle di aglio nero. Condire con olio evo e servire, decorando con erbe aromatiche, mirtilli freschi e fiori.

Buon appetito!

miglio con edamame, salsa di carote alla senape e barbabietola al sale

miglio con edamame, salsa di carote alla senape e barbabietola al sale

Tempi di preparazioni:

1 ora più il tempo di fermentazione della cagliata di mandorle

 

Per una versione più “smart” del piatto

Cuocere il miglio con lo zafferano e condirlo, sgranandolo, con gli edamame. Preparare la ricotta di mandorle, insaporirla con erbe aromatiche o spezie a piacere e serivirla con il miglio. Stufare le carote e condirle con la senape. Lessare le barbabietole, o cuocerle al vapore, per circa 20 minuti. Servire il miglio con la ricotta, le carote e le altre verdure preparate.

 

 

 

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