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CAROTE VEGAN LOX – FOTOGRAFIE DI ALESSANDRO ARNABOLDI

 

Io vivo nel mio mondo. Questo è certo e non ci piove. E sono felice di rimanerci con un po’ della mia ingenuità e sperando sempre che le persone possano essere buone, sperando in un mondo migliore.

Ma a volte è dura credere che siano davvero tutti onesti e sinceri. L’autenticità e la verità sono abiti talvolta scomodi se l’obiettivo è mettersi in mostra e fare le scarpe agli altri.

Viviamo in un’epoca in cui conta più l’apparenza. Mostrarsi ad ogni costo; non importa se si hanno le carte in regola, le competenze e la professionalità che si paventano. L’importanza è mostrarsi, esserci e pavoneggiarsi. Ricevere elogi, applausi, “like” sui social.

Per ottenerlo ci si sente autorizzati a essere ciò che non si è, mostrare una maschera, appropriarsi indebitamente di titoli, informazioni e competenze. Letteralmente vedo gente che vive sul copiare gli altri. Come fossimo circondati da uno stagno di papere.

Vedo gente raccontare di essere stata al centro di una manifestazione, mostrando immagini false di quello che realmente è accaduto e manipolare i fatti. Autocelebrarsi e magari battersi una pacca sulla spalla per quanto è in gamba. Vedo gente lavorare rubando le idee e il lavoro altrui, attribuirsi meriti e sfruttare il lavoro fatto da altri. Come se la professionalità fosse una scorciatoia.

Da fuori riconoscere la verità è quasi impossibile. La menzogna è talmente impercettibile, mascherata dal narcisismo e dall’ego, che appare come l’unica certezza.

Un giorno, incontrai un incantatore di serpenti, in un circo di incantatore di serpenti. Mi sembrava quello più preparato, la guida di tutti gli altri intorno a lui. Mi fidavo del suo approccio così composto che avevo dato per scontato che doveva proprio essere il maestro.

Mi sedetti di fronte a lui e gli chiesi come potevo riconoscere i ciarlatani. Quelli che di serpenti proprio non ci capivano un accidenti ma fingevano per fregare la gente. Mi disse che me ne sarei accorta da sola, con la preghiera aggiunse.

Riflettei molto su quelle parole. Come avrei potuto riconoscere un ciarlatano, quando è così bravo nel suo personaggio?

Alla fine ho scoperto che è tutta esperienza. E’ vero, i ciarlatani ti accorgi da sola chi sono, e se indaghi, scopri anche il motivo.  I soldi, la popolarità, la fragilità, l’insicurezza, l’ego ed il narcisismo li accomunano.

Sono coloro che raccontano solo quello che vogliono che tu sappia, che sanno girare bene la storia a loro favore, che attraverso immagini, parole e omissioni ti fanno credere quello che tu vuoi sentire e quello che loro vogliono che tu sappia. Si credono invincibili e furbi.

Lo fanno perché sono mediocri. Non hanno vite interessanti e cercano di camuffare la verità per poter essere invece attraenti. Mentono perché hanno bisogno di soldi, successo, attenzione.

Mia suocera mi ripete sempre che il mondo è dei furbi. Ma io non ci voglio credere. Penso che alla lunga, ad essere autentici si è scomodi e si rimane in disparte, un passo indietro e tendenzialmente soli. Ma è un valore che viene ripagato, sempre. Perché puoi ostentare una professionalità e una personalità che non hai. Puoi ostentare dei valori e una filosofia e blaterare a vanvera. Puoi incantare i serpenti… ma prima o poi ti affossi nella tua stessa menzogna. E se non nel pubblico, rimanendo in vetta, sul piedistallo adorato e rimirato, lo sarai nel cuore.

Ad essere sinceri ed onesti, probabilmente non si andrà molto lontano, ad essere professionali, ad essere leali, a metterci impegno, dedizione, professionalità e competenza. Ma alla fine non ho un copione da ricordare, una maschera da indossare e posso dormire serena, con il cuore leggero.

Sembrare non è essere. Come queste carote che ho preparato con la stessa procedura con cui si affumica il salmone in nord Europa e nella cultura ebraica.

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Carote vegan lox

Ingredienti per 4 persone:

 

150 g di orzo mondo

100 g di semi di canapa decorticati

4 pomodorini secchi

4 carote

50 g di sale integrale

100 g di zucchero di canna integrale

olio evo , sale e pepe

spezie o erbe aromatiche a piacere

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Procedimento:

Per il lox (detto anche gravlax in Danimarca e nord Europa): pulire le carote e affettarle sottilmente, nel verso che si preferisce.

Preparare una miscela unendo zucchero e sale. In una placca versare poca miscela. Adagiare le fette di carote e coprire completamente con il restante composto di sale. Trasferire in frigorifero da un minino di 48 ore ed oltre. Nel mio caso le ho tenute una settimana.

Riprendere le carote, eliminare il sale e condirle con olio ed erbe aromatiche.

Cuocere l’orzo per assorbimento in tre volumi di acqua per 90 minuti. Trasferire in una bowl e affumicarlo, meglio se con rami secchi di abete. Lasciar riposare 2 o 3 ore.

Per il pesto di canapa: Frullare la canapa con due cucchiai di olio e i pomodorini secchi.

Servire l’orzo con il pesto di canapa guarnendo con le fette di carote.

Buon appetito!

 

Tempi di preparazione:

3 ore più il tempo di riposo

 

Difficoltà:

media

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