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PADELLATA DI FINOCCHI E CECI ALLA CURCUMA – FOTOGRAFIE DI ALESSANDRO ARNABOLDI

E’ proprio vero che tu puoi fare i programmi quanto vuoi ma poi il destino ci metterà sempre lo zampino. Nulla di così particolare o che sconvolgerlo possa creare danni ma pregustavamo tutti le vacanze, per staccare la spina. E’ stato un anno pesante e faticoso. Un inverno lungo, talvolta fatto di pensieri bui. L’anno scorso non ho mai staccato completamente perchè, nonostante fosiin n luogo di villeggiatura, non era passat giorno che non avessi lavorato, e al rientro tutto era ripartito di gran carriera. Così mi sento addosso una grande stanchezza.

Abbiamo trascorso un bellissimo, normalissimo, stravagante weekend. Siamo stati in montagna da soli. Il sabato uggioso ci ha impedito di uscire e abbiamo oziato sul divano, senza fare nulla di particolare. La domenica era rispuntato il sole. Ci siamo aggregati a un gruppo di camminatori e provato il nordic walking, scoperto una nuova passeggiata e scovato scroci nuovi della montagna. Pensavamo che da li a poco avremmo potuto stare all’aria aperta, immaginando quali passeggiate avremmo potuto fare, invitando gli amici di sempre, organizzando giornate senza pensieri. Abbiamo poi trascorso la serata in un luogo incantato, immersi nella campagna piemontese, a goderci le vibrazioni emozionanti dell’ultimo bagno di gong, cenando in compagnia e gustandoci la serata calda.
D’improvviso poi, come accade quando stai facendo un bel sogno e suona la sveglia, siamo stati ricatapultati alla realtà. Una telefonata, un breve messaggio e le cose cambiano.

Cambia lo scenario, cambiano i progetti. Bisogna riorganizzarsi, bisogna adattarsi. E bisogna trovare nuove soluzioni.

Mia suocera è caduta. Nulla di grave come sarebbe potuto capitare, ma una di quelle sfortune che capitano. Si è fratturata in modo scomposto la spalla, lussata oltretutto. “E’ in pronto soccorso, e la stanno curando. Il piccolo è tranquillo a casa con i nostri ragazzi, state tranquilli”.

Altro che inziare la penultima settimana di lavoro. Riprendiamo la macchina, li raggiungiamo in montagna e trascorriamo due giorni di trambusto per riorganizzare il rientro, l’operazione.

Tempo per cucinare, i progetti da seguire, i preventivi da inviare, le telefonate da fare…. tutto sembra avvolto in una bolla.

Due giorni lunghissimi, stancanti, concitati. Di attese, di chilometri, di asfalto e di poltroncine scomode.

Di documenti sempre in mano, e di progetti da riorganizzare. Per fortuna tutto è risolvibile, tutto si risolverà. Tra tutti i progetti non avevo calcolato la variabile gita all’ospedale, non se la augura mai nessuno. Ed invece proviamo anche questa. Perchè sembra che non si possa mai star tranquilli, mai abbassare la guardia per davvero!

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padellata di finocchi e ceci alla curcuma

Padellata di finocchi e ceci alla curcuma

Ingredienti per 4 persone:

2 finocchi

200 gr di ceci già lessati

Un paio di foglie di verdi (bieta, cavolo cappuccio, verza…)

1 cucchiaino di curcuma

1 cucchiaio di acidulato di umeboshi

Sale, pepe e olio evo

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padellata di finocchi e ceci alla curcuma

Procedimento:

 

Lavare e affettare sottilmente, con l’aiuto di una mandolina, i finocchi.

Tagliare a listarelle la verza, o altre foglie verdi, e sciacquarla sotto l’acqua corrente. Asciugarla e trasferirla in un contenitore, condendola con l’acidulato di umeboshi. Massaggiare delicatamente tra le mani per qualche minuto e appoggiare un peso in modo tale da comprimerla.

Lasciare riposare in frigorifero per circa 1 ora.

Nel frattempo scaldate due cucchiai di olio in una padella antiaderente. Versare i finocchi e far rosolare per qualche minuto da entrambi i lati. Stemperare in 100 ml di acqua la curcuma e versarla uniformemente sui finocchi. Proseguire la cottura per altri 5 minuti, aggiungendo i ceci, lessati precedentemente.

Trasferire i finocchi, ben arrostiti, in un piatto servendoli con la verza, o cavolo cappuccio, marinatanaggiustando di sale e pepe.

Buon appetito!

 

Tempi di preparazione:

30 minuti

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