Mi reputo una persona tranquilla e mite, tendenzialmente allegra e felice. Difficilmente mi altero o divento di cattivo umore, tendenzialmente lascio correre molto. Ma ci sono tre cose che mi fanno davvero arrabbiare. Tre cose che mi rendono furibonda e che ancora non ho imparato a lasciare correre. La mancanza di rispetto, la maleducazione e le ingiustizie, proprio mi fanno imbufalire, non solo se nei miei confronti.
Perdo letteralmente le staffe e la rabbia mi monta dentro come un vulcano che riprende la sua attività. La testa combatte con il cuore, per cercare di razionalizzare e mitigare il problema, ma di solito il cuore prende il sopravvento.
A volte mi sento come Don Chisciotte, che si batte contro mulini a vento in una battaglia persa in partenza. Altre invece mi sento un avvocato difensore impegnato in una arringa impossibile. Eppure combatto comunque, fuori e dentro di me.
Questi tre principi, e l’intolleranza di fronte alla loro mancanza, sono sempre stati parte di me, fin da quando ero bambina. Forse sarà stata l’educazione impartita, forse molto dipende dal mio carattere, ma a volte mi ritrovo a combattere battaglie di principio, passando da una grossa incavolatura a reazioni più furenti, in base alla gravità dell’accaduto.
Quello che però mi sconvolge e’ che non riesco a gestire queste emozioni. Diventano più forti di me, un uragano a tutta forza che devasta tutto ciò che incontra. E più me ne rendo conto, più mi arrabbio con me stessa, creando un mix praticamente esplosivo. La tempesta impazza dentro di me e man mano i sensi diventano sempre più percepibili, qualsiasi cosa mi infastidisce pure fisicamente. E più mi arrabbio più sto male, entrando in un circolo vizioso.
Una ruota che gira vorticosamente dalla quale non riesco a scendere. Fino al momento in cui raggiungo il culmine. Nella maggior parte dei casi, cerco una soluzione per sbollire. Lascio sfiatare tutta la negatività immagazzinata, fino a razionalizzare l’accaduto e cercando di riprendere le fila, ritornare ad essere tollerante e farmi scivolare via, in qualche modo, ciò che e’ accaduto. Un processo lungo che lascia molte cicatrici.
Raramente, ma molto più pericolosamente, quando ciò che mi accade, e mi fa arrabbiare, ha a che fare con il cuore, esplodo e l’esplosione porta con se lacrime amarissime e vere e proprie ferite. Ma alla fine anche le lacrime finiscono, e la tempesta svanisce. Mi lascia un senso di inadeguatezza e una stanchezza infinita, come se la battaglia fosse fisica oltre che emotiva. Raccolgo i miei brandelli, metto di nuovo ordine dentro di me, curo le ferite, faccio spazio ai raggi del sole e vado a ritrovare il sorriso.
So che ricapiterà di nuovo, nonostante abbia sempre una grande fiducia nel prossimo ci sarà sempre qualcuno che mancherà di rispetto o farà qualche ingiustizia o se ne infischierà dell’educazione. Sono consapevole che dovrei smettere di combattere per ciò e per chi amo, e difenderlo in questo modo, applicando piuttosto la modalità “menefreghismo” anche in questi casi… forse sarebbe meglio così, ma forse non sarei più io.
Tortino di piselli, miglio e ciliegie
Ingredienti per 4 persone:
60 gr di miglio
300 gr di piselli
200 gr circa di ciliegie
basilico e menta fresca
1 cucchiaio di succo di zenzero
olio, sale e pepe
Procedimento:
lavare e snocciolare le ciliegie. Trasferirle nel boccale del frullatore e ridurle in purea, con alcune foglie di basilico fresco, due cucchiai di olio exravergine di oliva e un pizzico di sale. Filtrare con un colino a maglia fitta per otenere una salsa liscia e omogena.
Nel frattempo scottare i piselli in acqua bollente salata per 4 minuti e cuocere il miglio per circa 20 minuti in 150 ml di acqua bollente salata.
Frullare i piselli grossolanamente con qualche foglia di menta a piacere, il succo di zenzero e un cucchiaio di olio. Aggiustare di sale e pepe. Unire il miglio e mescolare bene.
Impiattare il patè di piselli e miglio e coprire con la salsa alle ciliegie.
Tempi di preparazione:
30 minuti circa
Meraviglia di colori! Ma a che temperatura va servito?
grazie Patrizia!!!
la salsa l’ho lasciata a temperatura ambiente mentre il tortino l’ho servito tiepido. Ho poi provato ad assaggiarlo freddo (sempre a temperatura ambiente) ed è comunque buonissimo. Come antipasto potrebbe andare quindi bene ed inoltre lo puoi preparare in anticipo. Per un effetto più particolare potresti dargli il contrasto di temperatura, servendo la salsa fredda (conservandola in frigorifero) e il tortino caldo (ma non troppo). Fammi sapere, ci conto!!!