in bianco - crema di mandrole e asparagi bianchi

IN BIANCO – CREMA DI MANDORLE E ASPARAGI BIANCHI – FOTOGRAFIE DI ALESSANDRO ARNABOLDI

 

Ho fatto una riflessione. Una riflessione seria e profonda sulle persone malate. E’ un periodo che sono entrata in contatto, direttamente o indirettamente, con persone che hanno dipendenza dal gioco. Non ci rendiamo forse conto di quanto sia diffusa questa malattia. Spesso sottovalutata, minaccia  persone insospettabili che hanno una necessità quasi fobica, compulsiva, irrefrenabile e che rischiano di rovinare le loro vite e di chi gli sta vicino.

Non è così facile, come sembra, riconoscere una persona che ha una dipendenza. A volte, alcuni segnali possono dare da pensare a coloro più attenti e sensibili, altre volte sono proprio insospettabili e solo quando i sintomi sono così evidenti che la situazione è oramai sfuggita di mano.

Talvolta sono proprio credulona, ingenua. O forse cerco di scacciare qualsiasi cattivo pensiero possa passarmi per il cervello nella buona fede di voler aiutare il prossimo. Eppure quella strana sensazione che qualcosa non andasse per il verso giusto ce lo avevo. E quando ho avuto la certezza che quelle che mi stavano raccontando erano scuse, scuse per nutrire la fame del gioco, una fame così lacerante da mentire, mi sono sentita sconfortata.

Ho visto gente ridotta sul lastrico buttare la loro vita e perdere completate il senso di se stessi. Perdere la propria dignità e il rispetto di coloro che li conoscono. Il gioco è una dipendenza esattamente come l’alcol, il fumo e la droga. Ti fa fare cose folli, ti fa impazzire, ne senti la mancanza fino quasi a soffocare finchè non esaudisci il tuo desiderio irrefrenabile di giocare.

Eppure mi domando come ci si debba comportare con una persona che ha una dipendenza. Come li si può aiutare? Meglio essere accondiscententi o  essere super severi, rigidi e prenderli di petto? Metterli davanti all’evidenza che sono malati, nonostante non lo ammetteranno mai, fino a quando cederanno e si lasceranno aiutare? Ogni persona reagisce a modo suo. Sicuramente fingere che vada tutto bene o agire superficialmente è un atteggiamento sbagliato nonostante possa sembrare la via più semplice per non essere coinvolti e andare avanti.

Istintivamente sento il bisogno e la voglia di aiutarli, di dare loro soccorso e potergli essere utile, ma dall’altra mi sento impotente di fronte a qualcosa più grande di me, e questo mi fa soffrire.

in bianco - crema di mandrole e asparagi bianchi

in bianco – crema di mandrole e asparagi bianchi

In bianco – crema di mandorle e asparagi bianchi

 

Ingredienti per 4 persone:

1 mazzo di asparagi bianchi da  500 gr

150 gr di cavolfiore bianco

100 gr di mandorle

1 carota piccola

1 gamba di sedano

1 cipollotto

finocchietto selvatico qb

sale e olio di girasole alto oleico e olio evo

in bianco - crema di mandrole e asparagi bianchi

in bianco – crema di mandrole e asparagi bianchi

Procedimento:

 

Mettere in ammollo le mandorle e frullarle con 300 gr di acqua fino a ottenere una crema densa, vellutata e senza grumi.

Pulire gli asparagi e togliere le punte e affettando a cubotti i gambi. Scottare i gambi per 4 minuti in un brodo leggero preparato con una carota, il sedano e un cipollotto, scolare e nello stesso brodo sbollentare per 5 minuti le punte.

Suddividere il cavolfiore in cimette e scottarlo per 6 minuti. Trasferire i gambi di asparagi, le cimette di cavolfiore nel blender. Condire con due cucchiai di olio di girasole alto oleico e unire pian piano la crema di mandorle e aggiustare di sale.

Unire se necessario un po’ di brodo o dell’acqua, fino ad ottenre una crema fluida e omogenea. Unire un cucchiaio di olio evo, mescolare e filtrare con un colino dalle maglie fini.

Servire la crema con le punte di asparagi, condite con un filo di olio evo, finocchietto selvatico e a piacere con crostini.

Buon appetito!

in bianco - crema di mandrole e asparagi bianchi

in bianco – crema di mandrole e asparagi bianchi

Tempi di preparazione:

 

30 minuti

 

ps. L’ho presentata densa e cremosa come antipasto delicato e leggero. Se preferite, potete renderla più fluida aggiungendo brodo mentre la frullate fno ad ottenere una vellulata da gustare tiepida o a temperatura ambiente.

Parlando di vellutata di asparagi, avete mai provato quella al caffè? la trovate sul blog, ed è davvero particolare.

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