Ci sono persone che entrano nella tua vita quando meno te lo aspetti. Come un dono che il destino ti vuole fare.
Ci sono persone che da semplici estranee diventano importanti e delle quali non puoi più fare a meno. Conoscenti con cui si crea un legame indissolubile e quel filo, che ci lega ad alcune anime, diventa così visibile da domandarti come avevi fatto a non notarlo prima. Ci sono persone che entrano nella nostra vita per un determinato motivo, e in un momento ben preciso. Non a caso, le incontri perché era giusto così.
Ci sono persone che ami in maniera incondizionata, perché le senti vicine anche quando non ci sono, perché ti accorgi che ti pensano, perché ti stanno accanto e ti confortano senza mai giudicarti, perché qualsiasi cosa farai saranno dalla tua parte, perche le sentì vibrare quando sono al tuo fianco, perché ti accorgi di avere gli stessi sogni e gli stessi ideali.
Ci sono persone con le quali hai tante cose in comune, che rende bellissima l’amicizia, e ciò che differenzia rafforza il legame. Ci sono persone che sono così intime a cui sai che puoi raccontare le tue paure e loro ti confideranno le loro, in un legame profondo. Ci sono persone che ti fanno ridere a crepapelle, ti fanno sorridere il cuore, ti fanno fare cose matte che senza loro non avresti mai fatto, ti fanno riflettere ma non ti faranno mai soffrire. Ci sono persone tanto diverse da te da completarti perfettamente, come un incastro preciso di un puzzle.
Ci sono persone con le quali stai così bene da voler trascorrere tutto il tuo tempo con loro, e le ore passate insieme diventano infinite eppure le lancette sembrano correre più veloci. Ci sono persone a cui vuoi bene, veramente e basta.
Non ho mai avuto l’amichetta del cuore, e forse ne ho sempre sofferto un po’. Mi sono sempre bastata da sola, arrangiata a mio modo, divertendomi con tutti ma rimanendo al di qua della mia corazza. Eppure oggi c’è lei, così vera e così sincera. Bella e solare come un mattino d’estate, frizzante come bollicine, ed intensa come il rosso del suo rossetto.
Scrive musica e canzoni, canta ed incanta con la sua voce grintosa e calda e mangia sogni.
Amo le sue canzoni, tutte. Le conosco a memoria, ne canticchio sovrappensiero le melodie. Alcune mi fanno sognare, altre mi fanno emozionare e molte mi fanno riflettere. Nelle sue canzoni mi riconosco, mi appassionano e me la fanno sentire vicina anche quando non è con me.
Scrive parole che diventano messaggi, come Pachamama.
Pachamama è una canzone che parla della terra, e ne denuncia gli errori ed orrori che stiamo commettendo. La terra la stiamo sfruttando, la stiamo portando all’agonia e stiamo facendo troppo poco per fermare tutto questo. C’è chi non vede cosa sta succedendo, chi decide di non volerlo vedere e chi invece, eroicamente, cerca di dare l’esempio di quello che vorrebbe che accadesse. Che lotta per un mondo migliore, per salvare questo nostro pianeta, per permettere alle generazioni future di poterne godere, prima che sia troppo tardi.
Una sera siamo uscite insieme. Una serata che aspettavo da tempo. Siamo state al ristorante che volevo assolutamente farle provare. E’ stata una serata intensa e meravigliosa, che avrei desiderato non terminasse mai. Mi sono divertita come una ragazzina, tra chiacchere, risate, confidenze e affetto. L’ho adorata ed era bellissima e genuina. Tra un piatto strepitoso e l’altro ha espresso un desiderio. Trasformare le sue parole in un piatto, rifare a modo mio Pachamama.
Al momento mi è sembrato impossibile, un progetto troppo ambizioso per me, e più alla portata dei miei mitici Chef. Ma non volevo deluderla. Dopo l’ultimo nostro abbraccio, le sue parole mi hanno risuonato dentro. Quella notte ho iniziato a immaginare il piatto, pensando a lei e alle parole della sua musica. E piano piano che cresceva dentro di me l’idea del mio pachamama, prendeva forma. Dopo poco, il mio piccolo progetto è diventato la terra, con i suoi frutti e con i suoi fiori, così bella, colorata, ricca e fiorita. Una terra tonda, circondato dal mare. Il mare dove i pesci sanno di globalizzazione……pillola rossa o pillola blu? Pachamama reality show, è la terra che salverò.
Il mio pachamama lo pubblico oggi, tutto per lei, per festeggiarla ed omaggiarla. Perchè il suo compleanno sia ancora più speciale. Ti amo, e tu lo sai.
Pachamama
Ingredienti:
per la cialda:
1 tazzina di semi di lino
1 tazzina di semi di girasole
1 tazzina di semi di sesamo
1 cucchiaio di olio evo
un pizzico di sale
1 cucchiaino di succo di limone
Per l’hummus di fave:
200 gr di fave surgelate
mezzo limone
aneto qb
sale e olio evo
per la maionese di miso:
100 gr di latte di mandorle altamente proteico (200 gr di mandorle su 1 lt di acqua)
1 cucchiaio di miso di riso
mezzo limone
sale
200 ml circa di olio di girasole
per il dashi:
1 pezzetto di alga kombu da 2 cm
1 shitake
1 pezzeto di cavolo rosso
polvere di spirulina blu bio (facoltativa)
300 gr di acqua
1 cucchiaino di kuzu
1 carota
1 zucchina verde
1 zucchina gialla
4 pomodori piccadilly
4 piccole carote novelle viola
1 asparago
4 cornetti bianchi
4 cornetti verdi
4 gambi di barbabietola
1 fiore di zucca
1 -2 ravannelli
mezzo avocado
cuore di sedano bianco
piantaggine
basilico
santolina viridis
portulaca
foglie di carota
fiori eduli ( io ho usato monarda, fiori di erba cipollina, nasturzio e borraggine)
Procedimento:
Innanzitutto mettere in ammollo, per dieci minuti, i semi di lino. Scolarli e frullarli fino a ridurli in crema, con olio, sale e succo filtrato di limone. Unire i semi di girasole e di sesamo e mescolare. Strendere su un foglio di silicone o di carta forno il composto e ritagliare dei serchi con il coppapasta. Trasferire nell’essiccatore per 24 ore o più, fino a quando non risulta asciutto.
Per preparare il brodo-dashi cuocere per una decina di minuti i funghi shitake con l’alga e l’estratto di succo di foglie di cavolo rosso. Filtrare e far raffreddare. Stemperare il kuzu e riportare a bollore per un paio di minuti.
Scottare le fave in acqua bollente salata per dieci minuti. Scolare e far raffreddare in acqua ghiacchiata salata. Trasferire nel boccale del frullatore e unire il succo di mezzo limone, olio evo, un poizzico di sale e alcuni ciuffi di aneto a piacere. Frullare fino ad ottenere una crema liscia ed omogenea. Aggiustare di sale. Trasferirla in un sac a poche e conservare in frigorifero.
Scottare per un minuto i pomodori piccadilly. Spellarli e aprirli dalla parte del picciolo per svuotarli. Frullare l’avocado maturo con olio, sale e basilico. Farcire il pomodoro con il composto di avocado. Scottare infine anche i cornetti, per 5 minuti in acqua bollente salata.
Preparare la maionese unendo al latte di mandorle il miso ed il succo di mezzo limone. Unire l’olio a filo emulsionando, con il frullatore a immersione, e ottenere una salsa liscia e densa.
Cuocere le patate novelle per 15 minuti in acqua bollente. Scolarle e spellarle. Tenere da parte.
Lavare le zucchine e la carota e affettarle sottilmente con una mandolina. Lavare il ravanello e affettarlo sottilmente. Allo stesso modo tagliare anche l’asparago. Strofinare delicatamente il fiore di zucca e dividerlo in quattro parti.
Mettere nel centro del piatto la sfoglia essiccata, farcire con hummus di fave. Posizionare nel centro il pomodoro farcito, aggiungere le verdure a ventaglio, il basilico, la portulaca e le altre erbe aromatiche. Decorare con i fiori eduli. Versare intorno il brodo di dashi legato e servire condendo con un filo di olio e sale.
Buon appetito!
Tempi di preparazione:
90 minuti più l’essiccazione della sfoglia
nb. per preparare il latte di mandorle, mettere in ammollo 200 gr di mandorle per 8 ore. Scolarle e frullarle, in un blender, con 1 litro di acqua. Frullare a lungo, fino ad ottenre un latte denso. Filtrare e imbottigliare. Si conserva per 2-3 giorni chiuso in frigorifero.
Non posso fare a meno di dirti, che mi hai lasciato a bocca aperta,
per l’argomento, per l’articolo, e sopratutto per la ricetta incantevole. Bravissima, ciao
Gabriella
Grazie mille Gabriella. Mi emozionano le tue parole. Come sempre, nella mia cucina ci metto il cuore ma forse, oggi qui ne ho messo ancora di piu’, pensando forte alla mia amica e al dono che le volevo fare. Lei non lo ha ancora assaggiato… speriamo la trovi incantevole pure lei!.
un abbraccio Marzia
Questa storia della pachamama mi ha creato una sorpresa incredibile. In questi ultimi anni la letteratura andina mi ha spesso ricondotto a lei. Tutto in questi anni mi ha condotta ad un percorso del tutto unico il cui messaggio è universale e va oltre ogni limitazione religiosa.
Non penso che sia casuale visto che raramente entro in fb.
Tutto torna cara Stella. Anche io resto sempre affascinata dalle coincidenze imparando che le coincidenze forse non esistono, ma sono messaggi che ci riconducono sempre da qualche parte. Nella direzione, che se sappiamo ascoltare, ci conduce verso una vibrazione ed energia grande e pura.
Giro molto i siti di cucina, ma per timidezza e per amor di silenzio mai commento qualcosa. Oggi sento invece il bisogno di farlo non tanto per me, ma per condividere un pensiero che nasce ogni volta che passeggio in punta di piedi dentro questo blog. E’ un vero piacere per sguardo e pensiero quello che nasce leggendo e vedendo le ricette che Marzia crea e condivide con i noi lettori. E’ palpabile la sensazione di essere di fronte a un’artigiana della cucina che, quindi, lavora e sperimenta in continuazione tanto da poter giungere all’atto creativo. Un’arte che accade quando il fare ripetuto della tecnica supera se stesso.
carissima Ludovica,
ho letto subito il tuo bellissimo messaggio ma mi sono presa del tempo per risponderti. Ti ringrazio infinitamente di aver rotto il tuo silenzio nel mio blog, commentando una mia ricetta. Ne sono onorata e mi riempie di gioia. Così come sapere che entri, seppur in punta di piedi, tra le mie pagine con piacere. Ne sono felice perchè la percezione che dall’altra parte dello schermo ci sia qualcuno che legge è sempre così effimera e spesso impercettibile.
La cucina è il mio modo di comunicare, uno dei pochi che conosco in cui riesco ad esprimere tutta la mia gratitudine, il mio amore e il mio ardore. E’ una passione irrefrenabile che mi fa vivere serenamente le mie giornate e che mi da grande stimolo. E’ vero, studio molto. Sono curiosa e ricercatrice. Amo approfondire cio’ che faccio. Forse è esagerato definirmi un’artigiana, mi sento ancora un’apprendista e tanto ancora ho da imparare; ma ti ringrazio per i tuoi complimenti che mi danno grande slancio a continuare questa mia strada, così affascinante, e che mi permette di entrare in contatto con persone speciali come te, arricchendomi.
Giro molto i siti di cucina, ma per timidezza e per amor di silenzio mai commento qualcosa. Oggi sento invece il bisogno di farlo non tanto per me, ma per condividere un pensiero che nasce ogni volta che passeggio in punta di piedi dentro questo blog. E’ un vero piacere per sguardo e pensiero quello che nasce leggendo e vedendo le ricette che Marzia crea e condivide con i noi lettori. E’ palpabile la sensazione di essere di fronte a un’artigiana della cucina che, quindi, lavora e sperimenta in continuazione tanto da poter giungere all’atto creativo. Un’arte che accade quando il fare ripetuto della tecnica supera se stesso.