avocado fermentato

AVOCADO FERMENTATO – FOTOGRAFIE DI ALESSANDRO ARNABOLDI

Ogni volta che vedo un avocado ho una sorta di flashback e mi rivedo proiettata bambina, il giorno di Natale, seduta al tavolo grande e rotondo della sala della mia casa di allora. Tra gli antipasti era immancancabile l’avocado con i gamberetti in salsa rosa di cui mio padre andava fiero.

Se ne occupava personalmente, soddisfatto di portare a tavola un frutto cosi’ bizzarro, esotico e lontano dalle nostre usanze. Era quel tocco orginale che rendeva particolare il nostro pranzo di Natale. All’epoca non era cosi’ consueto trovare gli avocado ed avevano inoltre un costo ben superiore ad oggi.

Li apriva in due e nell’incavo del nocciolo versava la crema di gamberetti. Ognuno aveva una meta’. Tutte le volte mi spiegava che dovevo affondare il cucchiaio nella polpa verde per poter mangiare insieme i gamberetti con il frutto.

Il mio papa’ era una frana in cucina, non sapeva preparare nulla. Ma amava mangiare e avere tavole pantagrueliche traboccanti di ogni ben di Dio.  La mattina di Natale pero’ infilava il grembiule e tirava fuori, dalla scatola riposta nell’ultimo cassetto in fondo e dimenticato della cucina, il coltello con il tagliere per il salmone e, con pazienza e precisione chirurgica, affettava il pesce affumicato. Poi mischiava la maionese e il ketchup, che ovviamente aveva acquistato pronti, e chiedeva, come i medici comandano il bisturi all’assistente, i gamberetti cotti alla mia mamma.

Restavo affascinata ad ammirarlo durante tutta questa preparazione ed assaporavo i profumi e i sapori che da li a poco avrei mangiato. Quando riuscivo, mi permetteva di mescolare le due salse e restavo incantata a guardare i disegni che realizzavo con il cucchiaio. E poi finalmente si andava a tavola. Ma mentre mangiavo con ingordigia i gamberetti, l’avocado lo lasciavo quasi sempre intero. La sua consistenza ed il sapore proprio non mi piacevano e per lunghi anni non l’ho piu’ mangiato.

Pensare che ora, dopo una piccola titubanza inziale dovuta a un preconcetto infantile, lo adoro e lo mangerei sempre. Mi piace abbinato ai cereali, strepitoso servito sul pane tostato oppure ridotto in crema da gustare come salsa per le verdure. Golosissimo con il cacao oppure quando lo utilizzo come ingrediente nei dessert.  Al Joia Academy ho imparato a sfruttarlo a tutto tondo, scoprendolo anche in versioni piu’ inusuali, come quando lo prepariamo fritto. Ed ogni volta mi rivedo bambina e mi si stampa un sorriso ebete in faccia perche’ mi rivedo alla mattina di Natale a mercanteggiare per non mangiarlo.

Un’altra cosa che adoro è la fermentazione. Mi diverte e mi affascina allo stesso tempo. La studio da un po’ e sempre mi conquista. Non mi sento una grande esperta, è un mondo talmente vasto che credo di saperne davvero poco, ma non smetto di approfondire la materia e fare i miei esperimenti. Avevo visto la possibilità di far fermentare l’avocado e la cosa mi incuriosiva parecchio. Ci ho pensato un po’ su e a lungo, ma alla fine non ho resistito e ci ho provato. E ne sono rimasta entusiasta. Buonissimo e con il quale proverò a comporre diversi piatti ed abbinamenti, che già mi frullano per la testa, è strepitoso così semplicemente con dei crostini.

avocado fermentato

avocado fermentato

Avocado fermentato

 

Ingredienti per un vaso da 2 litri

 

2 avocado

1 bicchiere di acqua

1 bicchiere di aceto di vino bianco

1 cucchiaio di semi di senape

1 spicchio d’aglio

1 cucchiaino di pepe rosso e nero in grani

mezzo bicchere di zucchero di canna

3 peperoncini essiccati

prezzemolo fresco

avocado fermentato

avocado fermentato

Procedimento:

Tagliare e sbucciare gli avocado e affetarli. Riporli delicatamente nel vaso di vetro. Versare uno spicchio d’aglio, preferibilmente diviso in due, i peperoncini essiccati, i grani di senape e di pepe, prezzemolo fresco. In una caraffa sciogliere l’aceto di vino bianco e acqua. Versare i liquidi nel vaso e assicurarsi di coprire completamente l’avocado. Chiudere il barattolo e trasferire in frigorifero. Lasciare marinare almeno due giorni prima di degustare, meglio se riposa per un paio di settimane.

Servire con crostini e pomodoro fresco.

Buon appetito!

 

Tempo di preparazione:

 

15 minuti più il tempo di riposo (da due giorni a due settimane)

 

 

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